Dopo il rogito, alla prima riunione condominiale sono venuta a conoscenza di una causa pendente sul condominio che determina delle spese condominiali particolarmente gravose (sono quasi pari alla rata del mutuo). Nel rogito la venditrice ha però dichiarato che non esistevano "liti pendenti" e se avessi saputo di queste liti non avrei più acquistato la casa. A chi compete pagare queste spese che purtroppo vengono notificate come "spese ordinarie"? Posso chiedere il rimborso e un risarcimento danni? Il notaio e l'agente immobiliare erano tenuti a verificare che non ci fossero liti pendenti o a chiedere qualche documento di verifica? Ringrazio anticipatamente per la risposta.
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Le spese straordinarie deliberate in sede di assemblea condominiale PRIMA del rogito notarile rimangono in capo al promittente venditore; quelle deliberate DOPO il rogito gravano ovviamente sull’acquirente.
Il notaio non risponde di quanto dichiarato in sede di stipula dal promittente venditore; all’agente immobiliare compete solo concludere l’affare con la vendita dell’immobile (verifiche di questo genere non rientrano nelle sue mansioni).
Il notaio, se il promittente venditore fosse stato sincero, avrebbe sicuramente richiesto allo stesso di farsi rigirare la documentazione dall’amministratore del condominio e avrebbe precisato con apposita clausola nel rogito notarile che le spese straordinarie deliberate PRIMA dello stesso sarebbe rimaste in capo al promittente venditore; dopo tale data, avendo avuto luogo il passaggio di proprietà dell’immobile in capo al compratore, le spese qualificate come “ordinarie” gravano, purtroppo sull’attuale proprietario.
Contesti la responsabilità al venditore tramite raccomandata di un legale, previa verifica dell'atto. Occorre poi capire bene di che spese si tratta, in ogni caso spettano alla venditrice anche se l'amministratore le può pretendere da lei. Il notaio non ha responsabilità, magari l'agenzia si ma occorre verificare il mandato.
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Gentile Signora Rossella,
il notaio e l'agente immobiliare non rispondono di quanto dichiarato in sede di stipula dal promittente venditore.
Le consiglio di rivolgersi immediatamente ad un avvocato per contestare per iscritto al venditore la falsità di quanto da lui dichiarato in sede di rogito, chiedendo di essere manlevata da ogni spesa e onere derivante dalla controversia pendente.
Stante la scorrettezza del venditore, potrebbero, anche, sussistere i presupposti per un risarcimento degli eventuali danni.
Per eventuali ulteriori chiarimenti, può contattarmi presso i recapiti del mio studio reperibili su google digitando avv. Lucilla Navarra o sull'albo degli avvocati di Roma anch'esso reperibile su google.
Cordiali saluti.
Avv. Lucilla Navarra
Quanto dichiarato dal venditore non corrisponde allo stato dei fatti e quindi il comportamento di questi va immediatamente contestato per iscritto. Chiederei come già suggerito la manleva al proprietario per la lite pendente cui Lei non era a conoscenza e mi riserverei di richiedere il risarcimento dei danni per il comportamento tenuto dal venditore e per gli eventuali pregiudizi che Lei si troverà a subire per quanto taciuto.
Se avesse bisogno di ulteriori indicazioni, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti.
Barbara Spinella
Buonasera,
Le consiglio di rivolgersi immediatamente ad un legale per contestare per iscritto al venditore che, diversamente da quanto assicurato da ultimo nel rogito, pende in capo al condominio una controversia e per chiedere di essere manlevata in caso di soccombenza del condominio e conseguente obbligo di pagare somme.
Il comportamento del venditore è stato scorretto e non improntato alla buona fede, pertanto sussistono anche i presupposti per un risarcimento del danno.
Cordiali saluti
avv. Filippo De Luca