Decidere se tenere il bambino o meno: l'uomo ha voce in capitolo o no?
Inviata da David. 12 mar 2015
La mia fidanzata è rimasta incinta. Non è stato volontario. E non è stato nemmeno dopo un rapporto non protetto...sembra proprio dovesse succedere!...
Lei non vuole tenere il bambino. Io sì...sono innamorato di lei, stiamo insieme da tanto e viviamo insieme da un pezzo. Non abbiamo problemi economici e credo che lei stia reagendo così solo perché non lo aveva programmato (lei deve sempre programmare TUTTO!). La mia domanda è: ho legalmente voce in capitolo o la decisione è solo sua perché è lei a portarlo in grembo? Ho da "subire" la decisione dell'altra persona oppure ho anche io qualche diritto? Grazie mille
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certo che ha voce in capitolo; l'uomo non è inferiore alla donna in fatto di figli; certo, in tenera età, la mamma è biologicamente più indicata del papà, ma esistono strumenti giuridici che danno ad entrambi i genitori la possibilità di stare e tenere il figlio, anche quotidianamente; inoltre, esistono casi - come ad esempio l'inaffidabilità caratterologica della mamma - in cui è interesse pubblico e dovere della giustizia affidare il figlio al padre.
Certo che ha voce in capitolo, l'uomo non è inferiore alla donna in fatto di figli; certo, in tenera età, la mamma è biologicamente più indicata, ma esistono strumenti giuridici che danno a entrambi i genitori la possibilità di stare e tenere i figli in casi di separazione o divorzio, anche quotidianamente; inoltre, esistono casi - come ad esempio l'inaffidabilità caratterologica della mamma - in cui è interesse pubblico e dovere della giustizia affidare il figlio al padre.
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Se non vi è un rapporto di coniugio lei non ha voce in capitolo, ma può solo dissuadere la sua compagna dal compiere un atto atroce.
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Gentile David,
mi dispiace e comprendo questo difficilissimo momento di confronto/scontro con la Sua fidanzata. Giuridicamente debbo darLe risposta negativa. L'art. 5 della Legge 194/1978 infatti conferisce alla donna il diritto di chiedere l'interruzione della gravidanza, anche senza tenere conto dell'opinione del compagno (quest'ultimo infatti viene sentito dal medico solo se a ciò acconsenta la donna). Consiglio davvero di parlarvi intimamente e con amore, così come mi sembra di capire abbiate fatto sino ad oggi, per giungere ad una soluzione concordata che rispecchi il senso della vostra unione e del vostro rapporto. Le faccio i miei migliori auguri e rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cari Saluti.
Avv. Riccardo Galli