Decadenza decreto giudice
Il soccombente (persona fisica) privato cittadino che sia condannato a risarcire un danno e risulti nullatenente, per quanto tempo avrà la spada di damocle sulla propria testa?
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Il diritto a ottenere il risarcimento del danno in base a una sentenza di condanna si prescrive in dieci anni. Quindi, il creditore avrà la possibilità, in tale frazione di tempo, di tentare, per quante volte vorrà, l’esecuzione forzata nei confronti del debitore. Non solo. Il termine di dieci anni è suscettibile di prolungarsi all’infinito se, prima della scadenza dei dieci anni, il creditore interromperà la prescrizione, notificando al debitore un atto di precetto o una diffida scritta con raccomandata a.r. Dopo tale atto interruttivo, il termine di dieci anni ricomincerà a decorrere da capo.
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Buongiorno Signor Giuseppe.
La prescrizione del diritto ad ottenere il risarcimento danni a seguito di condanna è decennale, ma ricomincia a decorrere da ogni atto interruttivo (richiesta di pagamento, precetto, atto esecutivo etc).
Distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba
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Egr. Sig. Giuseppe
normalmente un credito si prescrive in dieci anni, ma la prescrizione può essere interrotta e ricominciare a decorrere, quindi teoricamente anche per tutta la vita.
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