Conseguenza sul tetto coniugale

Inviata da mary. 23 nov 2015

Sono sposata da 5 anni e con mio marito non va bene; lui ha un carattere molto solitario, non ha voglia di fare nulla e quando, rientrato dal lavoro, una sera abbiamo avuto una discussione e mi ha cacciata di casa dicendo che vuole il divorzio. Era di sera tardi, non potevo andarmene perché il mio paese dista km 70. La domenica lui doveva imbarcarsi e mi ha portato dai miei,, io non voglio tornare più, ci possono essere problemi per quando faremo la consensuale? Grazie.

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Gentile Signora,
dal Suo breve racconto desumo non abbiate figli. In assenza di figli la casa coniugale non può essere assegnata e pertanto rimane, a seguito della separazione, nella disponibilità esclusiva del suo proprietario. Per rispondere alla Sua domanda è in ogni caso necessario un accurato approfondimento della situazione, che Le consiglio di fare al più presto, con un avvocato esperto in Diritto di Famiglia. Un fatto tanto grave non può rimanere trascurato e deve essere correttamente inquadrato, a sua tutela, con l'intervento del legale.
Un cordiale saluto
Avv. Raffaella Angelica Molendini (Milano, Roma, province)


Avv. Raffaella Angelica Molendini Avvocato a Milano

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Buongiorno Signora Mary.
In caso di separazione consensuale non dovrebbero esserci problemi con Suo marito in quanto significa che entrambi siete d'accordo sul fatto di separarvi e sulle condizioni.
In caso di separazione giudiziale, invece, Le segnalo che il comportamento di Suo marito giocherebbe senza dubbio a Suo favore.
Infine, Le segnalo che il comportamento di Suo marito è anche punibile penalmente in virtù delle statuizioni giurisprudenziali secondo le quali configura reato di violenza privata (art. 610 del codice penale) il comportamento del coniuge che allontana l'altro dalla casa familiare, senza che vi sia una precedente pronuncia dell’Autorità Giudiziaria sull’assegnazione dell’immobile.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti ed invio distinti saluti.
Avv. stab. Rossana Delbarba

Anonimo-155490 Avvocato a Brescia

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Buongiorno,
lei è stata vittima di maltrattamenti in famiglia, reato espressamente punito dal nostro codice penale (art. 572) per cui, se vuole, potrebbe anche denunciare suo marito per questo. Passando alla sua domanda, da quello che racconta non mi sembra che a lei si possa rimproverare nulla per cui proceda tranquillamente con la separazione. Un consiglio, si rivolga ad un avvocato, visto il carattere di suo marito temo che senza l'assistenza di un legale le farebbe sottoscrivere una consensuale a lei sfavorevole. Resto a disposizione per eventuali chiarimenti.

Anonimo-134772 Avvocato a Roma

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Gentile signora
se decidete di fare una consensuale non dovrebbero esserci problemi, perchè nella separazione consensuale i due coniugi decidono il tutto, nel senso che proprio perché consensuale affronterete il tutto in modo pacifico, decidendo prima vari aspetti, quali casa, affidamento, mantenimento.

Studio legale Catalano Melania Avvocato a Mazara del Vallo

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Gentile Sig.ra Mary,
mi pare che dati i presupposti che lei racconta, fare una consensuale non sarà facile.
In ogni caso qualora lei e suo marito doveste raggiungere un accordo non ci sono problemi di sorta. In caso contrario dovrà valutarsi la situazione concrete anche in considerazione che il comportamento di suo marito, che l'ha "cacciata" di casa, non può considerarsi legittimo.

Studio Legale Vitelli Avvocato a Latina

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Gentile Mary,
se non ci sono figli, non ci sono problemi per la separazione; tanto piu' che Lei si e' recata dai suoi genitori "accompagnata" da Suo marito.
Sempre per l'assenza di figli, anche la separazione sara' piu' semplice. In ogni caso, credo che Lei abbia diritto a riacquistare immediatamente la Sua serenita' e anche il rispetto di chi Le sta vicino. Le consiglio di rivolgersi subito a un avvocato che La tuteli adeguatamente. Mi permetto anche di suggerirLe di contattare uno psicoterapeuta o un counselor o un mediatore familiare. Credo che l'esperienza che sta vivendo abbia dei profili in qualche modo violenti e la violenza, purtroppo, e' sempre una ferita per la nostra anima. Le auguro il meglio.

Avv. Saveria Ricci Avvocato a Firenze

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Gentilissima Mary,
presuppongo, in quanto non vi e' alcuna specifica in tal senso, che non vi siano figli, tanto meno minori.In caso contrario La prego cortesemente di segnalarlo.
Direi che, a quanto dice, puo' stare tranquilla: e' piuttosto Suo marito che ha tenuto un comportamento piuttosto discutibile.
Per scrupolo tuttavia Le consiglio di rivolgersi quanto prima ad un Avvocato che possa cristallizzare con una formale contestazione quanto e' accaduto.
In linea generale tenga comunque conto che costituisce giusta causa di allontanamento dalla casa familiare, tra le altre, la violenza fisica e/o psicologica perpetrata dall'altro coniuge.
A Sua disposizione per assistenza.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)

Avv. Silvia Parrini Avvocato a Cascina

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Buongiorno Mary.
Se è suo marito che l'ha portata dai suoi genitori, è lui che l'ha costretta ad uscire di casa e a mio modo di vedere questa cosa l'avrei segnalata. Se Lei non vuole più rientrare in casa e vuole procedere alla separazione, Le consiglio di consultare un legale che saprà anche evidenziare quanto Le ho detto sopra anche nella trattativa per la separazione.
In linea di massima non dovrebbe avere alcuna ripercussione, ma va valutata la situazione nel complesso.

Buona giornata.
Barbara Spinella

Avvocato Barbara Spinella Avvocato a Milano

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