Come posso tutelare mia moglie sulla prorpietà di un'immobile donatomi?

Inviata da Franco. 13 set 2016 Donazioni

Salve, i miei genitori mi hanno donato un'immobile, nell'atto di donazione non compare il nome di mia moglie e lei ora ha paura che in caso io muoia i miei fratelli possano appropriarsi dell'immobile, la mia domanda è: cosa posso fare per garantire la proprietà dell'immobile a mia moglie? Devo necessariamente acquistare l'immobile donato? Devo fare testamento dove specifico che l'immobile donato lo lascierò in eredità a mia moglie? Si può apportare una modifica all'atto di donazione facendo comparire anche mia moglie come beneficiario della donazione? Preciso che con mia moglie abbiamo l'unione dei beni.

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Evitando lunghe spiegazioni, difficili da fornire con questo strumento, Le posso dire che ai fini di una tutela è assolutamente ininfluente che compaia Sua moglie.

Avvocato Francesco Patanè Avvocato a Acireale

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La principale questione che si pone nel Suo caso è se la donazione ricevuta lede la quota di legittima degli altri eredi di Suo padre (posto che - per dirla grossolanamente - la donazione è considerata come un anticipo di successione).
Se vi è lesione di legittima, gli altri eredi possono richiedere la collazione del bene donato (cioè l'inclusione del suo valore nell'asse ereditario) e di considerarlo ai fini della determinazione delle quote di eredità. In pratica questo significa che Lei (o i Suoi eredi) potrebbe essere tenuto ad operare dei conguagli in denaro a favore degli altri eredi (di Suo padre).
I modi per evitare questa eventualità sono molto complessi ed economicamente non convenienti. Fermo che comunque non garantirebbero mai in maniera assoluta contro il verificarsi di una simile possibilità.
Mi sembra pertanto che ci sia solo da prendere atto della situazione.
Cordialmente.
Studio Legale Ercoli

Studio Legale Ercoli Avvocato a Pisa

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Buonasera Sig. Franco,
in prima battuta, debbo farLe presente che la questione da Lei rappresentata è molto ampia e complessa.
La donazione, purtroppo, anche se è un atto di liberalità (cioè a titolo gratuito), importa sempre notevoli problemi, sopratutto di ordine successorio.
Detto questo, Le evidenzio che in caso di Suo decesso (faccia pure i dovuti scongiuri), i Suoi fratelli - quali eredi legittimi delle sostanze paterne - potrebbero agire sul bene donato (azione di riduzione), qualora vi sia stata una lesione della loro quota di legittima.
In tal caso, l'immobile andrebbe in collazione ossia, in concreto, dovrebbe essere conferito nell'asse ereditario da dividere.
Come Le ho anticipato, la questione non è semplice e deve ssere approfondita nei dettagli.
Sono a Sua disposizione per fornirLe i dovuti chiarimenti.
Saluti.
Avv. Luca Grassini.

Studio Legale avv. Grassini Luca Avvocato a Pisa

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La questione principale è se con la donazione dei suoi genitori, la quota di legittima riservata anche ai suoi fratelli possa risultare lesa. In questo caso potrebbero procedere chiedendo la riduzione delle donazioni che eccedono la quota della quale il defunto poteva disporre.

Avv. David Micheli Avvocato a Trento

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