Ci sono i margini per un ricorso al TAR?

Inviata da Alessia Vaccà. 19 lug 2016 Concorsi pubblici

Ho partecipato ad un concorso pubblico (Concorso per Infermiere pediatrico all'Ospedale Santobono, la cui prova scritta si è tenuta in data 8 Luglio 2016) e mi chiedevo se ci fossero i margini per un ricorso al Tar per i seguenti motivi:
1)Una delle domande (a risposta multipla) era, a nostro avviso, ambigua. La domanda della prova scritta del concorso in questione è la n.15 riportata nella seguente forma:
Il sondino naso-orogastrico, a seconda dello scopo per cui viene posizionato, può essere:
A) a lume singolo con estremità appesantita, ovvero doppio con estremità appesantita o meno
B)a lume singolo con estremità appesantita o meno, doppio non appesantito ovvero triplo non appesantito
C) a lume doppio con un'estremità non appesantita ovvero triplo appesantito
Consultando il libro di testo Procedure infermieristiche in pediatria (P. Badon-A. Zampieron), consigliatoci dalla stessa commissione, la definizione riportata è invece la seguente:
A seconda dello scopo per cui si esegue la procedura, la scelta può essere orientata su sondino a lume singolo, con estremità appesantita o meno (per nutrizione enterale o transpilorica), doppio non appesantito( per decompressione gastrica) o triplo, non appesantito (per gastrolusi).
La nostra perplessità è relativa all'utilizzo dell'avverbio "ovvero" che essendo da noi inteso con il significato di "cioè" ha generato confusione, disorientamento e, ancor più grave, perdita di tempo in una prova concorsuale in cui il fattore tempo è determinante (30 domande in 30 minuti).
Consultando Internet abbiamo riscontrato che il termine "ovvero" può assumere un duplice significato a seconda dell'ambito in cui viene utilizzato ( pare che assuma significato di "oppure" solo in ambito giuridico?) e che proprio a causa di quest'ambiguità vorrebbero eliminarlo.
Ci chiediamo se questo sia un motivo sufficientemente valido per tentare un ricorso.
Un'altra domanda che volevo porle è la seguente: alla prova in questione per ogni risposta esatta veniva assegnato un punto, per ogni risposta errata venivano sottratti 0,33 punti, per ogni risposta non data venivano sottratti 0,17 punti. Poiché, in tutti i concorsi che ho fatto, non mi era mai capitato che venissero sottratti punti sia nel caso di risposta errata che di risposta non data mi chiedevo se fosse lecito (ma questa, più che altro, è una curiosità).
Inoltre circa 40 persone che non erano state ammesse alla prova scritta per irregolarità nella domanda di partecipazione al concorso, sono invece, in seguito a ricorso, state riammesse senza che venisse emanata alcuna delibera da parte dell'ospedale.
Spero di ricevere risposta per capire come muoverci, ovviamente se ritenete sia possibile.
Grazie mille e cordiali saluti, Alessia

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Definizione sulla treccani di "ovvero":
ovvéro cong. [comp. di o2 e vero]. – Forma rafforzata della cong. disgiuntiva o, usata soprattutto quando il secondo termine, a cui si premette, è costituito da un’intera proposizione: o tu ti spieghi male, ovvero sono io che non capisco; ormai ant. le grafie o vero, overo. È meno com. di oppure, di cui ha lo stesso valore. Come ossia, fu di uso frequente in passato per introdurre un sottotitolo di opere letterarie, teatrali, narrazioni varie (spec. quelle di tono popolare): Il Malpiglio secondo overo Del fuggir la moltitudine, uno dei Dialoghi di T. Tasso; Il marchese di Santa Prassede ovvero la vendetta paterna, di F. D. Guerrazzi; Satanella, ovvero la mano della morta, di C. Invernizio. Nell’uso corrente ha attualmente una funzione soprattutto esplicativa, equivalente a cioè, ossia: la cucina meneghina, ovvero di Milano; i legumi, ovvero fagioli, fave, piselli ecc., sono ricchi di proteine.

Se questa fosse l'unica motivazione su cui dovrebbe fondarsi il ricorso, dal mio punto di vista, credo sia insufficiente per un esito positivo.

Cordiali saluti

Studio Legale Avv. A. Tamborrino Avvocato a Taranto

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Concorsi. I test a risposta multipla non devono contenere ambiguità ed incertezza di soluzione – Consiglio di Stato, Sentenza n. 7984/2010

Nelle prove concorsuali articolate su quesiti a risposta multipla, da svolgersi entro un ristretto arco temporale (nel caso di specie nell’ arco di un ora e trenta minuti), deve privilegiarsi la chiarezza del contenuto di ciascun quesito, che va formulato entro i limiti del programma di esame, secondo canoni di certa e pronta comprensibilità. A sua volta la risposta, indicata come esatta fra quelle riportate nel questionario, deve raccordarsi ad una plausibile e corretta applicazione delle acquisizione delle scienze umane che vengono in gioco, ovvero di regole giuridiche, o di altri ordinamenti di settore, di cui è richiesta la conoscenza da parte del candidato, con esclusione di ogni ambiguità ed incertezza di soluzione.

Se, pertanto, appartiene alla sfera di discrezionalità dell’Amministrazione la selezione del coacervo di domande da sottoporre ai candidati ai fini della verifica del grado di professionalità e del livello culturale che si reputa necessario per il conseguimento del giudizio indoneativo, con scelte la cui sindacabilità può aver luogo nei soli limiti esterni della ragionevolezza e dell’ osservanza del limite oggettivo del programma di esame, parimenti non può ricondursi – diversamente da quanto ritenuto dal Tribunale regionale – all’esclusiva discrezionalità tecnica dell’ente, una volta posta la domanda, l’individuazione del contenuto coerente ed esatto della risposta.

Saluti cordiali
Avv.Antonio Cesarini

Avv. Antonio Cesarini Avvocato a Bergamo

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Gentile Alessia
da quanto lei riporta non creo che ci siano gli estremi per un ricorso. Salvo per l'ultima questione posta laddove dovessero emergere effettive irregolarità sulla riammissione dei partecipanti al concorso inizialmente esclusi

Studio Legale Vitelli Avvocato a Latina

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