Chiarimento su questioni ereditarie

Inviata da Livio. 9 dic 2016 Eredità

Salve, innanzitutto grazie per il consulto gratuito. Le illustro, in sintesi, la situazione, e poi passo al quesito. Ho cinquant’anni, sono sposato e ho un figlio piccolo, sono il terzo di tre fratelli e i miei genitori oramai ottantenni sono in vita e in buona salute fisica e mentale, grazie a Dio.

Mio fratello maggiore è alcolizzato oramai da trent’anni e vive ancora oggi – all’età di 54 anni – con i miei genitori che ne sopportano oramai rassegnati il disastroso modus vivendi. Egli non ha mai manifestato la volontà di andare a vivere da solo né di acquistare casa, la sua condizione di alcolista del resto non glielo consente, quando si è alcolizzati come lo è lui, non si riesce ad avere una vita normale, né a mantenersi un auto, né la patente, né si è capaci di provvedere a sé stessi facendo fronte a bollette, acquisti, affitto o quant’altro. Va detto che circa venticinque anni fa, egli pretese da mio padre [all’epoca avevamo un’azienda di filati] la sua parte, circa duecentocinquanta milioni delle vecchie lire, se ricordo bene, e una volta che se li sperperò in Venezuela, tornò in Italia a casa di mamma e papà, ricominciando a rendere la vita di tutti noi impossibile.

L’altro fratello – il mezzano – è a sua volta sposato e ha una bimba di cinque anni. Mio fratello mezzano, anni fa, al momento di comprare casa, ricevette un aiuto economico dai miei genitori che è quantificabile in 50.000 euro, io stesso in quegli anni mi stavo apprestando ad acquistare casa insieme a quella che poi divenne mia moglie, ma poi per una serie di vicissitudini [tra le quali la perdita del posto di lavoro] non riuscii a concretizzare tale volontà. Adesso: io ho chiesto ai miei genitori, per equità, la stessa cifra; ovvero: come mio fratello mezzano ha avuto quei 50.000, è giunto il momento che li abbia pure io. Solo che, oggi come oggi, i miei genitori non hanno tale cifra da darmi. Motivo per il quale, in accordo con mio padre e mia madre abbiamo pensato di redarre una scrittura dove in sostanza i miei genitori dichiarano che, per equità nei miei confronti, quando passeranno a miglior vita io avrò diritto a quei 50.000 più la mia parte di eredità, ovvero un terzo, eredità composta da due appartamenti e un piccolo ufficio in centro città.

Adesso la domanda: questa cosa è fattibile? Ha senso? Se sì questa scrittura redatta e firmata dai miei genitori va autenticata da un notaio? Un domani ha piena valenza o i miei fratelli possono in qualche modo impugnare tale scrittura?

Sotto, così a grandi linee, l'abbozzo da me redatto.

------ in data --/--/----

Con la presente, i sottoscritti --------- nato a ---- il --/--/---- e residente a -------------------------, e ------------------ nata a -------------, Francia il --/--/---- e residente a ------ in via ----------------, nel pieno delle nostre facoltà mentali dichiariamo quanto segue:
Premesso che a suo tempo, al momento di acquistare casa, donammo a nostro figlio ------------------ nato a ----------- il --/--/---- e ivi residente in via _____________ la somma di 50.000 euro, soldi donati con il fine di aiutarlo nell’acquisto di tale abitazione, oggi, impossibilitati nel potere corrispondere a nostro figlio Livio --------- nato a ------- il --/--/---- e residente a ---------------, provincia di ----------, in via ------------------ numero --, l’uguale ed equa somma stabilita in 50.000 euro, stabiliamo che la stessa gli verrà corrisposta [oltre a un terzo della parte spettante in suo diritto] al momento della spartizione dell’eredità che avverrà nel momento nel quale nessuno di noi due, -------------------------------------------------------, sarà più in vita.

In fede
----------------- ---------------------

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Egr. sig. Livio,

Le consiglio di far redigere testamenti pubblici dai quali risulti che,. oltre alla quota di legittima, vi sono a Suo favore disposizioni per euro 50.000. Si faccia anche rilasciare una dichiarazione dalla quale risultino tutte le donazioni ricevute dai Suoi fratelli.

Cordialmente

avv. Alfredo Guarino

Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Egregio Sig. Livio,meglio sarebbe un testamento pubblico,con il quale assegnare 50.000 euro sulla quota disponibile.Il testamento deve essere individuale.Faccia anche predisporre una dichiarazione sulle donazioni elargito ai Suoi fratelli.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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Egregio Sig. Livio,e' preferibile che sia redatto un testamento pubblico presso un notaio,con il quale Le lasciano 50.000 euro sulla quota disponibile.E' bene altresi' che rilascio altra dichiarazione sulle donazioni compiute in vita in favore dei Suoi fratelli.Cordialmente Avv.Alfredo Guarino Napoli

Avv. Alfredo Guarino Avvocato a Napoli

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E' sufficiente che attraverso una scrittura autenticata dal Notaio i tuoi genitori attestino e provino quanto hanno donato ai tuoi fratelli . Tali donazioni verranno detratte dalla loro legittima ed a tuo vantaggio.
Avv. Giuseppe Pigliapoco - Macerata

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Una risposta corretta sarebbe assai articolata. La sintesi potrebbe essere la seguente: i suoi genitori scrivano un testamento in cui, senza pregiudicare i diriti successori, si dia atto di quanto già elargito agli altri figli e la volontà di accordarle la somma di € 50.000.
Si tenga presente che vi sono istituti, quali la collazione, che potrebbero comunque trovare applicazione.
Avv. Marco Rigoni

Studio Avvocato Marco Rigoni Avvocato a Brescia

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