Chi ha diritto a decidere per una persona disabile?
Inviata da K.. 21 mag 2015
Mia moglie, dopo un'emorragia cerebrale, è diventata disabile. In ogni caso può intendere e volere. Lei ha una figlia, nata fuori dal nostro matrimonio e da una sua precedente relazione. Da un punto di vista legale, chi può prendere decisioni in merito alle scelte di qualsiasi genere, anche economiche come la pensione? Chi ha il diritto e il dovere di gestire tutto? Io o sua figlia? Grazie
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Gentilissimo Utente,
se Sua moglie e' in grado di intendere e di volere potrebbe designarlo procuratore generale e, in quanto tale Lei potrebbe compiere gli atti indicati nella procura in nome e per suo conto (ndr di Sua moglie).Il predetto deve essere redatto a cura di un Notaio.
In alternativa potrebbe essere inoltrata una procedura di amministrazione di sostegno avanti il Tribunale del luogo di residenza di Sua moglie.Il Giudice ha il dovere di sentire Sua moglie e di chiederLe il nominativo del soggetto che vorrebbe designare quale ammimistratore; il Tribunale, nella scelta dell'amministratore, tiene conto della volonta' di Sua moglie.
A Sua completa disposizione per qualsiasi necessita'.
Cordialmente.
Avv.Silvia Parrini (FORO DI PISA)
Le suggerisco di rivolgersi ad un avvocato esperto in matria che, dopo avere ben analizzato la documentazione medica di sua moglie, potrà valutare se è il caso di adire il tribunale del luogo di residenza o domicilio di fatto di sua moglie (e quindi vostro) per chiedere la nomina di un amministratore di sostegno e consentire all'amministratore nominando di affiancare o sostituire sua moglie nelle decisioni di carattere amministrativo, patrimoniale e di cura della sua persona.
Amministratore puo' essere sia il coniuge sia un altro parente, sia un terzo. In caso di conflitti endofamiliari il giudice nominera' preferibilmente un terzo estraneo alla famiglia.
Il consiglio che le do è quindi di cercare il preventivo accordo sulla nomina della persona dell'amministratore, se decide di perseguire questa strada, per evitare problemi di sorta, soprattutto con la figlia.
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CI si può rivolgere al tribunale per ottenere la nomina di un amministartore di sostegno o di un tutore/curatore che faccia le scelte nell'interesse della persona disabile.
SI avvia una specifica procedura con l'assistenza di un avvocato allegando tra l'altro l'opportuna documentazione anche medica e dovendo comunque coinvolgere tutti gli eventuali o potenziali controinteressati (familiari, fratelli, sorelle, figli, etc.).
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Se è in grado di intendere e di volere può decidere da sola, se ha bisogno di aiuto anche solo fisico, è opportuno rivolgersi al tribunale competente e chiedere la nomina di un amministratore di sostegno, che potrebbe essere individuato in lei o nella figlia, che potrà compiere atti di ordinaria amministrazione, relazionando il tribunale.
Resto a disposizione
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Ritengo opportuno richiedere la nomina di un amministratore di sostegno.
Cordiali saluti.
Sig. Kevin nella sua situazione essendo lei il marito avrebbe pieno diritto di gestire gli aspetti economici e anche medici di sua moglie. Però potrebbe incontrate il parere contrario della figlia della signora che comunque avrebbe voce. essendo sua moglie ancora capace di intendere e volere credo sia opportuno rivolgersi al Tribunale affinché Lei o altra persona venga nominato amministratore di sostegno. In tal modo Lei non dovrebbe correre alcun rischio o critica con la figlia di sua moglie. Mi contatti pre approfondire e assistenza. Avv. Raffaella Scarinci
SArebbe in questo caso quanto mai opportuno ricorrere al Giudice Tutelare per la nomina di un amministratore di sostegno che curi gli interessi di sua moglie.
Mi contatti pure tramite i riferimenti riportati sul portale se necessita di assistenza.
Cordiali saluti
Avv. Francesca Cardini
Forse è opportuno che venga nominato un amministratore di sostegno in modo che attraverso il rendiconto annuale non possano sorgere problemi tra marito e figlia (della donna) sulla gestione dei beni.