Causa di lavoro

Inviata da Giovanna. 10 nov 2015

Assunzione da aprile 2007 a hennaio 2011
A) Settore: Ufficio Contabilità Lavori
Mansione: Addetta alla Contabilità Lavori. Livello d’inquadramento 5°
Gestione Contabile e Finanziaria delle Commesse Edili di tutta la Regione Emilia Romagna (Es. Civis, Terza Torre Emilia Romagna, People Mover etc) dall’aggiudicazione della gara di appalto al collaudo con due qualifiche raggiunte in ogni biennio (5s e 6°)

Da Febbraio 2011 a oggi
Settore: Passaggio al Servizio Legale in Staff di Direzione
B) Mansione: addetta al servizio legale.

Breve sunto
La mia esperienza inizia nel Settore Contabilità Lavoro, di un’azienda di oltre 150 impiegati più collaboratori esterni, svolta in modo ineccepibile e il mio interesse a migliorarmi e a crescere professionalmente mi ha indotta a fronte dello specifico titolo di Laurea in Giurisprudenza ad espormi chiedendo nell’anno 2009 direttamente in Direzione parlando direttamente con l’ex Presidente Dott. *****, un cambio di mansione in un settore che nel 2009 si chiamava Servizio Legale Lavori con un ruolo di gestione contenziosi, ruolo svolto da colleghi prossimi alla pensione quali la Dott.ssa Rosa ***** e il Dott. Claudio ***** assieme al Dott. ***** assunto in ****nel 2007 e quale attuale Responsabile del Servizio Legale.
Il cambio di mansione fu accettato ma non nell’immediatezza a fronte delle difficoltà che si sarebbero create all’interno del Settore Lavori, pertanto i tempi perché fosse messo in atto il trasferimento furono posticipati al 2011, in quanto nuovi cambiamenti erano in corso tra i quali la fusione della mia azienda *****. con altra azienda in difficoltà **** e quindi un nuovo processo di organizzazione interna. Il mio trasferimento interno ebbe luogo solo dopo l’atto di fusione e l’assorbimento dell’ulteriore personale dell’ex azienda **** tra cui due colleghi del settore legale Dott. **** in qualità di Addetto e la Dott.ssa ***** in qualità di responsabile (ed entrambi anche loro identificati nella pianta organica come addetti al servizio legale) i quali entrarono nello staff prima del mio effettivo trasferimento interno. I tempi non hanno certo giocato a mio favore, essendo quest’ultimi subentrati prima del mio arrivo, ed avendo esperienze nel legale; il mio e ultimo arrivo nello staff legale è per esperienza in merito è per i tempi è per organizzazione, ebbe poi luogo ad inizio del 2012 e senza alcun nuovo inquadramento come prevede l’accordo integrativo sottoscritto dall’Azienda che riconosce al lavoratore che cambia mansione per la nuova attività o nuovo incarico un riconoscimento (es. Livello).
La mia nuova mansione di addetta al servizio legale consisteva in attività paritetiche (es. gestione procedure concorsuali, gestione sinistri su cantieri, organizzazione delle A.T.I. e predisposizione degl’atti notarili, etc) a cui si aggiungeva per necessità di settore anche tutta la segreteria,; la mia attività era paritetica agl’altri due colleghi anche se di livelli superiori. Purtroppo nei mesi in cui operavo nello staff ho riscontrato un atteggiamento ostile del mio responsabile, nonostante il mio operare fosse ineccepibile, mi sono ritrovata a non essere coinvolta nel gruppo (Es. si organizzavano le riunioni di settore e non venivo coinvolta) e nel prosieguo del periodo venne elaborato un organigramma interno al settore Non ufficiale (e che possiedo) e non corrispondente alla pianta organica dell’intero personale in cui risultai inserita in una con il ruolo di segretaria.
Non sono mai stata assunta come segretaria ma come addetta alle attività prima di un settore amministrativo finanziario e poi del settore legale
La crisi che ha colpito il settore edile, ha piegato anche la Ns realtà costringendo l’azienda a far ricorso in primis a contratti di solidarietà con percentuali definite in base a criteri legati a ruoli di responsabilità e mansioni. Tali criteri in sostanza non sono poi mai stati spiegati nello specifico, essendoci stati colleghi di settori cristallizzati (Tipo: Settore Approvvigionamenti, Settore Gare) ad aver mantenuto delle percentuali molto basse (Guarda 1° Contratto di solidarietà), mentre il settore legale che con la crisi non certo ha comportato una riduzione dei carichi di lavoro anzi maggiori erano i casi poi di fallimento e altre procedure concorsuali e recuperi credito con citazioni per decreti ingiuntivi.
Il peggiorare dello stato di crisi ha indotto la direzione a elaborare una decisione cioè di riduzione del personale considerato in esubero a fronte delle tante ns associate fallite; da qui’ il contratto di solidarietà viene sostituito con un altro avente percentuale molto più elevate e tra queste una categoria di colleghi per la maggioranza prossimi alla pensione e di segreteria ad essere messi in percentuale al 95% tra cui anche la sottoscritta. Ho chiesto pertanto chiarimenti in merito in primis alle RSU, in seconda battuta alla mia diretta Dirigente (attualmente esodata) e in fine all’ex Presidente ****. (Guarda mail); tutte queste figure, si sono fatte di nebbia!!! non sono state in grado di spiegarmi i criteri applicati alla mia posizione dicendomi poi a voce, che essendo stata l’ultima arrivata e con l’inquadramento più basso ero quella dello staff legale penalizzabile (tesi che non regge!!!). Ho dovuto pertanto procedere con la consegna delle mie specifiche attività che seguivo all’interno del Servizio Legale tra cui la gestione dei sinistri, i procedimenti cautelari (fallimenti e procedure concorsuali) ai miei colleghi di settore che con il carico di lavoro aggiuntosi non rispettano la loro percentuale di solidarietà (circa il 53%) rimanendo in ufficio per l’intera giornata.
Quanto alla gestione delle A.T.I. è ritornata all’Ufficio Gare in particolare alla Responsabile di settore.
A tutt’oggi mi ritrovo a vivere uno stato d’insofferenza e perdita di fiducia verso un’azienda che in tempi floridi era interessata ad investire sul mio profilo, mi ritrovo con una perdita d’identità professionale tale da aver creato uno stato d’insicurezza e perdita di fiducia nella mia persona verso tutto ciò che mi circonda, un’azienda nei cui confronti avevo investito dandomi completamente nell’apprendere con impegno e costanza un nuovo ruolo col cambio di settore e senza aver avuto alcun riconoscimento è economico è d’inquadramento. (Verificare Accordo Integrativo con RSU).
A fine agosto con l’ultima Assemblea di direzione è stata definita l’attivazione di una procedura di mobilità volontaria rivolta a 50 unità interne con un riconoscimento di 5 mensilità lorde e iscrizione nelle liste di mobilità.
Mi sono rivolta a un funzionario della Cgil per capire se aderire alla procedura oppure se ci sono i presupposti perché sia spendibile in altri settori d’azienda essendo il mio profilo di conoscenze e esperienze acquisite non certo in semplice segreteria ma in Contabilità Lavori e Legale.
In un’ultima assemblea di Ottobre è stato espressamente fatto presente ai lavoratori che a Marzo del 2016 verrà aperta la cassa integrazione e/o licenziamenti collettivi che con estrema probabilità faranno rientrare tutti i lavoratori che al momento sono al 95% di solidarietà.
Chiedo se ci sono i presupposti per agire e chiedere i danni per tutto ciò’ che mi sono ritrovata a vivere da 2012 ad oggi capire il valore della causa.
Ringraziando per l’attenzione e in attesa di un riscontro.
G.C.

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Egr. Sig.ra Giovanna C.,

spiacente ma, dopo la novella dell’articolo 2103 cod. civ. ad opera del D. Lgs. n. 81/2015, dentro una categoria legale una mansione vale l’altra: basta una modifica degli assetti organizzativi aziendali che incida sulla posizione del lavoratore per assegnarlo, d’imperio, a “mansioni appartenenti al livello di inquadramento inferiore”. Il decreto di attuazione del Jobs Act prevede la possibilità di assegnare il lavoratore a mansioni inferiori alla sua qualifica, ma anche un vero e proprio “patto di dequalificazione”. L’obiettivo di rendere il mercato più dinamico creando nuova occupazione e la rinuncia a diritti fondamentali, spaziandosi dalla mansione inferiore al patto di dequalificazione. C’era una volta il divieto di trasferimento del lavoratore a mansioni inferiori e la nullità di ogni patto contrario, con qualche deroga (ma con il diritto al mantenimento della retribuzione corrispondente alla mansione originaria), o, previo consenso dello stesso lavoratore, per evitare il licenziamento per giustificato motivo: secondo un consolidato orientamento giurisprudenziale, la tutela della professionalità e dell'organizzazione aziendale non avrebbe potuto porsi imperativamente in contrasto con l’interesse alla conservazione del posto di lavoro. C’era una volta, ma adesso non c’è più.

Saluti cordiali,

Avv. Giovanni Bonomo - Milano

Avv. Giovanni Bonomo Avvocato a Milano

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potrebbe esserci il margine per un eventuale ricorso, ma è per me fondamentale un colloquio in Studio al fine di meglio chiarire tutti gli aspetti della vicenda.
Se vuole mi contatti per un incontro.
Con i migliori saluti.
Avv Roberto Insinga

Studio Legale Insinga Avvocato a Milano

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Direi che occorre senz'altro valutare i contratti di assunzione, e le modifiche intervenute successivamente. Mi pare ci siano i presupposti, ma ritengo opportuno un incontro o un colloquio preventivo.
Resto a disposizione

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Buongiorno!
Qualche margine per una vertenza legale nei confronti della sua datrice di lavoro ci sarebbe. Dovrebbe contattarmi al fine di incontrarci. Saluti Avv. Maria Fotia

Studio Legale FM Law Avvocato a Milano

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