Cane che abbaia in condominio

Inviata da Annalisa. 3 ott 2017 Diritto condominiale

Buongiorno.
Abito in un condominio piuttosto grande in un appartamento al primo piano. Da circa un anno io e il mio compagno abbiamo preso con noi una cagnolina di taglia medio-piccola: benché molto brava, soffre probabilmente di ansia da separazione e poco sopporta il fatto di restare a casa da sola, finendo per manifestare questo suo malessere abbaiando e ululando a gran voce, a volte soltanto all'inizio, altre finché non torniamo! Preciso che fino a giugno rimaneva sola soltanto al mattino, indicativamente dalle 8 alle 13 (o a volte anche meno). Aggiungo anche che in questo condominio manca totalmente qualsiasi tipo di isolamento acustico, con la conseguenza che lei non riesce a star tranquilla, dal momento che si sente ogni minimo rumore possibile!
Giustamente abbiamo ricevuto qualche lamentela dai vicini sopra di noi e dunque ci siamo adoperati all'istante per cercare di risolvere la cosa, tra consigli dell'educatrice che ci segue, gocce tranquillanti naturali, diffusore tranquillante e quant'altro... In più ho continuamente chiesto scusa a chiunque, dimostrato la mia volontà di risolvere la cosa e scritto all'amministratore, trovando, almeno apparentemente, la comprensione della maggior parte dei vicini. Per un certo periodo la cucciola sembrava essersi tranquillizzata almeno un po', ma purtroppo i continui appunti di alcuni vicini in particolare mi hanno provocato una tale ansia che, non appena ho avuto la possibilità, ho evitato di lasciarla da sola, lavorando a casa o portandola con me a lavoro, peggiorando forse la situazione nonostante io in questi mesi abbia comunque provato a riabituarla gradualmente alla "solitudine", uscendo e rientrando, mettendo in pratica consigli di esperti, ecc.
Ora, a breve potrei dover ricominciare a lavorare fuori casa (sono una redattrice libero professionista, ma sono anche iscritta alle graduatorie scolastiche e potrei dunque essere convocata per una supplenza), sempre solo al mattino, e il pensiero che qualcuno possa tornare a lamentarsi, a lasciarmi biglietti sulla porta e simili mi manda già in agitazione. La mia preoccupazione deriva dal non sapere cosa concretamente potrebbero fare: c'è il rischio concreto di denuncia nei nostri confronti?
Vi ringrazio e mi scuso per essermi dilungata un po'!
Cordialmente
Annalisa

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Gentile Signora, Rispondo con piacere alla Sua domanda, non solo come avvocato, ma anche come proprietaria di una cagnolina Che, nei primi tempi della nostra convivenza, ha sofferto di ansia da separazione. Posso incoraggiarLa a non demordere in quanto con alcuni accorgimenti, come ad esempio far vivere al cane l'uscita di casa del padrone e il suo rientro come un'azione quotidiana assolutamente normale, il cane imparerà ad aspettare il suo padrone in tutta tranquillità. Eventualmente con l'aiuto di uno specialista in problemi comportamentali, la situazione potrà facilmente risolversi. Ad ogni buon conto, Le rispondo in termini giuridici. Un cane che abbia potrebbe produrre un rumore qualificabile come "immissione rumorosa" dalla quale possono scaturire illeciti di natura civile o penale. Quanto ai risvolti ciclistico, il riferimento è al disposto di cui all'art. 844 cc secondo cui " il proprietario di un fondo non può impedire le immissioni di fumo o di calore, Le esalazioni, i rumori, gli scuotimenti e simili propagazioni derivanti dal fondo del vicino, se non superano la normale tollerabilità, avuto anche riguardo alla condizione dei luoghi. Nell'applicare questa norma, l'autorità giudiziaria deve contemperare le esigenze della produzione con le ragioni della proprietà. Può tener conto della priorità di un determinato uso". Per i risvolti penali, invece, si fa riferimento all'art. 659 cp il quale prevede che " chiunque, mediante schiamazzi o rumori ovvero abusando degli strumenti sonori o di segbalazioni acustiche ovvero suscitando o non impedendo strepiti di animali, disturba le occupazioni o il riposo delle persone ovvero gli spettacoli i ritrovi o intrattenimenti pubblici, è punito con l'arresto fino a 3 mesi o con l'azienda fino a 309 euro ( ...)". Ciò detto, un cane può produrre rumore qualigicabile come molesto se abbaia durante le ore notturne ovvero destinate al riposo. In genere, in condominio, vanno tollerati i rumori nelle fasce orarie dalle 8:00 alle 13:00 e dalle 16 alle 20:00. Ne consegue che, perché i vicini possano legittimamente reclamare, é necessario che l'abbaiare del cane sia continuo e molesto, non occasionale, ed in orario notturno. Non solo, ma per la Suprema Corte di Cassazione ( sent. N. 1349/99) è necessario che il latrato notturno costituisca disturbo per una pluralità di persone ed incida negativamente sulla loro tranquillità. L'interesse tutelato dal legislatore è, infatti, la pubblica quiete. Va, infine, ricordato che non sarebbe comunque lecito un provvedimento tale da impedire il possesso di animali domestici in condominio al fine di scongiurare rumori molesti; ciò, ai sensi dell'art. 1138 cc ( post riforma del 2012sul Condominio) che dispone " le norme del Regolamento non possono vietare di possedere o detenere animali domestici".
Rimango a Sua disposizione per ulteriori chiarimenti e informazioni.
Cordiali saluti
Avv. Eliana Messineo

Studio Legale Avv. Eliana Messineo Avvocato a Reggio Calabria

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per tali circostanze è proprio previsto un istituto giuridico sancito dall'art.844 c.c. che prescrive la normale tollerabilità dei runori fumi esalzioni.
Se non si supera questo limite non è prevista alcuna sanzione.

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