Adozione di maggiorenne: un fallimento

Inviata da PGM. 9 mag 2016 Adozione

Gentili avvocati,
ho letto le argomentazioni in merito al mantenimento dei figli maggiorenni.
Se mi è permesso, vorrei brevemente, esporre il mio caso.
Nel 1996 ho adottato un ragazzo africano di maggiore etá, con l'apposita legge di adozione di maggiorenne, essendo io single.
Lo avevo conosciuto e cresciuto al tempo in cui avevo lavorato in Ghana come medico volontario. La storia sarebbe lunghissima ma sintetizzo.
Nel 1996 l'ho portato con me in Angola e gli ho offerto un lavoro nell'ospedale che io dirigevo. Fu un fallimento su tutti i fronti, lavorativo, sociale e personale. Si era messo in brutti giri di vita notturna e si era dato all'alcool. L'ho rimandato in Ghana a maturare.
Di lí a pochi anni si rifece vivo e riallacciammo i rapporti parentali: le promesse si sprecarono.
Poiché non riuscii ad ottenere il visto per la sua venuta in Italia, lo aiuati in Ghana: mandai merci per iniziare un'attività commerciale e fu un fallimento. Mandai delle attrezzature per l'apertura di un'attivitá e fu un fallimento. Mandai soldi perché frequentasse vari corsi (MBA, computer, massaggi): non ha in mano nessun certificato (credo che non abbia frequentato quelle scuole ma fatto altro).
Nel 2006 ottenni il visto per l'Italia e lo feci venire. Non mise nessun impegno ad imparare la lingue neppure quando, per incoraggiarlo, lo misi a farmi da segretario nel mio ambulatorio di medicina di base.
Gli pagai un corso di segretario medico: e non lo fece. Buttai 1200 €.
Mi creó molti problemi in famiglia (ho adottato un altro figlio dall'Angola che invece sta facendo bene). Distrusse tre o quattro auto; se ne è fatta sequestrare una per guida in stato di ebbrezza; aveva comportamenti asociali e misteriosi (in termini medici, direi, patologici).
Nel 2011 io partii per lavoro alla volta dell'Inghilterra: e lui, nel 2012, fu naturalmente licenziato dai colleghi con cui avevo condiviso l'ambulatorio. Lo avevo richiamato ed avvertito infinte volte che il suo lavoro non era all'altezza: non servì a nulla.
Nel frattempo gli avevo costruito una bella casa in Ghana. Gli consigliai di tornare in Ghana e di farsi una vita "dignitosa" avendo ormai passato i 30 anni (ne ha 38 ora). Non accettò. E per piú di due anni restó in casa passando i giorni a letto e le notti non so dove.
Alla fine dello scoso anno finalmente lo convinsi a tornare in Ghana e misi i miei ultimi risparmi per cominciare un progetto di clinica in cui sarei potuto un giorno andare di nuovo a lavorare. Ha già speso tutto e piú di tutto senza rendicontare nulla e il progetto di costruzione della clinica è solo all'inizio. Ha speso senza rendicontare mai dei soldi che mandavo per "la scuola di ragazzi
ghanesi"; ha usato i piccoli risparmi, circa 2500 €, che avevo messo sul libretto di sua figlia (mia nipote). Ed altro.
Ed io ho detto BASTA. Forse l'ho fatto troppo tardi.
Ora mi aspetto che mi "attacchi" legalmente.
Grazie per il suo consiglio.

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Vista l'età del ragazzo (o meglio, uomo) non ritengo che eventuali azioni che lui possa intraprendere possano portare a riconoscergli un'obbligo di mantenimento, anzitutto come detto per l'età, e poi per tutti i tentativi (tutti a Sue spese) che si sono succeduti, i cui fallimenti dimostrano la poca volontà di Suo figlio di darsi da fare (su questo aspetto la giurisprudenza è costante).
Cordiali saluti.
Avv. Enrico Bet

Studio Legale Bet & Associati Avvocato a Genova

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A mio parere non ha nulla da temere.
Le suggerisco di non sostenerlo più economicamente.
Cordiali saluti
Avv. Marco Rigoni

Studio Avvocato Marco Rigoni Avvocato a Brescia

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Non credo che suo figlio abbia grandi speranze...
Si tratta di un figlio fannullone e Lei, dopo tutto quello che ha fatto, non ha alcuna responsabilità.
Potrebbe solo iniziare una causa per il riconoscimento dell'obbligo alimentare, ma si tratta di un giudizio civile vero e proprio e Lei, credo, abbia tutte le carte in regola per contrastarlo.
Cordialità
Giovanni Liotti

Avv. Giovanni Liotti Avvocato a Trapani

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