acquisto volume da realizzare per 1^casa su terreno edificabile della moglie

Inviata da Giovanni. 9 giu 2020

buongiorno.
Mia moglie ha avuto in donazione un terreno dai genitori. Si trattava di un lotto unico, che è stato diviso equamente in due tra i due figli.
Su tale terreno vogliamo costruire la 1a casa per la nostra famiglia (abbiamo anche due bimbi e siamo stati finora in affitto): noi siamo in regime di separazione dei beni.
Parteciperemo però entrambi alla costruzione della casa, con i nostri risparmi (25% suoi e 75% miei) e redditi (50%/50%) per il mutuo.
Parliamo di un valore attuale del terreno di 55.000 euro, e di spese complessive di costruzione pari a 350.000 euro.
Secondo il principio dell'accessione, mi risulta che la casa costruita sul suo terreno diventerà di proprietà soltanto sua.

Ora, pensando al caso (sciagurato e per cui faccio gli scongiuri) di futura separazione, io potrei solo vantare un "credito" su quanto speso per costruzione e manutenzione (ovviamente da dimostrare con causa legale) ma non avrei alcun diritto di proprietà sulla casa, nonostante i soldi investiti.

Ci sarebbe un modo per tutelare entrambi?

Sentiti un paio di notai, mi hanno consigliato la cosa più semplice e ovvia, ovvero la donazione, o compravendita, del 50% del terreno da lei a me, prima di iniziare a costruire. Ma oltre al fatto di sostenere subito una spesa viva di 3/4000 euro tra tasse e atto, un domani trovarsi "separati" pur con il 50% di proprietà di una casa non vendibile (in quanto presumibilmente uno dei due genitori vi rimarrebbe ad abitare coi figli) non risolverebbe, anzi complicherebbe le cose.

C'è qualche soluzione meno onerosa nell'immediato, tipo una scrittura privata di rinuncia all'accessione che lasci aperta una possibilità per un futuro, senza dover adesso mettere una compravendita o donazione nero su bianco?

La questione è delicata e a tratti umiliante per una coppia che rischia di minare la serenità in un momento così bello come la realizzazione del sogno di una vita (pensare al peggio è purtroppo colpa mia perchè ho avuto genitori divorziati ed ho già vissuto in prima persona queste problematiche);

Altri suggerimenti ricevuti:
1) - un riconoscimento di debito da parte di mia moglie e iscrizione di ipoteca a mio favore sul terreno (mia moglie non sarebbe disposta a firmare una carta del genere, avendo psicologicamente delle remore, e la capisco, già per l'ipotesi che ne scaturisce...)
2) - acquistare da mia moglie il 50% del volume da realizzare con l'uso dell'area cortilizia. Pertanto lei resterà proprietà superficiaria dell'area e io comproprietario dell'edificio con diritto all'uso del cortile che assieme al sedime del fabbricato resterà di proprietà di mia moglie.....

Soprattutto sull'ultima ipotesi mi piacerebbe cortesemente sapere in termini pratici come si attua (sempre atto notarile?) e se possibile un'idea dei costi da sostenere, rispetto alla "banale" donazione/compravendita del terreno.

Grazie, cordiali saluti.

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Buonasera Giovanni,
il suo caso mi ricorda le esercitazioni che vengono elaborate per il concorso notarile. Venendo al punto della questione, se mi consente una battuta, vale il detto napoletano "lo sparagno non è mai guadagno" e credo non necessiti di traduzione.
Fatta questa premessa, se desidera risolvere oggi il problema, il punto di partenza è che l'accessione è un modo di acquisto della proprietà a titolo originario, pertanto finchè il terreno resta di sua moglie, quel che verrà costruito sopra resterà a sua moglie. Non vedo scappatoie.
Quindi i 4000 euro che risparmia oggi di onorario e spese notarili (imposte comprese) potrebbe spenderli domani di parcella dell'avvocato col rischio però di ottenere solo un piatto di lenticchie: il credito rivalutato anzicchè una proprietà immobiliare che, con una operazione ben gestita, potrebbe essere di sua esclusiva proprietà ed appetibile anche sul mercato immobiliare (così non dovrebbe continuare a convivere sotto lo stesso tetto dopo la separazione personale, che speriamo tutti non avvenga mai!).
L'operazione andrebbe congegnata in questi termini: acquisto della metà del terreno (occorre valutare quale sia il negozio giuridico più adatto); progettazione dell'immobile in funzione di una comoda futura divisione (occorre valutare se su piani orizzontali o meglio ancora a sezioni verticali da terra a tetto), che si potrà rivelare utile magari per i figli e i nipoti, non necessariamente per voi. Infine - contestualmente all'acquisto della metà del terreno - si stipula la divisione di cosa futura: in tal modo, non appena l'immobile viene ad esistenza, vi ritrovereste proprietari esclusivi di due distinte porzioni di casa (attenzione qui ai profili fiscali e tributari nonchè urbanistici e catastali).
In pratica è un'operazione simile a quella che usano i costruttori su suolo altrui: acquistano il terreno e in cambio (invece del prezzo) trasferiscono un appartamento già individuato sulla carta.
Le altre soluzioni (superficie, ipoteche cessione di cubatura) mi lasciano perplesso perchè la superficie è comunque una proprietà (si chiama proprietà superficiaria non per caso) e ha gli stessi costi e balzelli oltre onorari; l'ipoteca è un diritto reale di garanzia accessorio a un credito che non vedo come possa risolvere il problema, anzi lo complica; la cessione di cubatura è sostanzialmente una servitù di non costruire e che io sappia richiede l'intervento notarile (questa soluzione mi pare la più complicata se non addirittura errata).
Spero di esserle stato utile. Non so da dove scriva nè dove intenda edificare, tuttavia, se ha bisogno di chiarimenti o aiuto anche semplicemente per la scelta del notaio non esiti a contattarmi, collaboro con professionisti di diverse regioni.
Cordiali saluti,
avv. Gianfranco Gesino per Studio Legale Calderazzo

Avvocato Barbara Calderazzo Avvocato a Genova

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In Italia, meno si possiede meno rogne si hanno...lasci che Sua moglie si tenga ogni bene e spetterà alla stessa ogni onere. Piuttosto pensi a intestare il tutto a un fondo patrimoniale familiare, che è molto meno aggredibile anche dal fisco, che oggi giorno in Italia sappiamo come agisce...

EsseGi Legal Avvocato a San Vito al Tagliamento

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Gentile Giovanni,
come lei stesso riconosce, la vicenda è complessa, se non altro perché si presta a diverse soluzioni la cui bontà dipende, in ultima analisi, dalla precisa comprensione dello scopo che lei intende raggiungere.
Se lo scopo è diventare proprietario dell'immobile, si può pensare a un diritto di superficie a tempo indeterminato costituito in suo favore da sua moglie. Oppure a una donazione a suo favore di una quota di proprietà dell'immobile una volta terminato. Oppure alla stipula di un contratto di vendita di bene futuro, cioè l'immobile da costruire, con pagamento del prezzo plasmato sulle rate del mutuo. Tutte strade percorribili, ma che per essere formalizzate necessitano dell'intervento di un avvocato.
Se lo scopo, invece, è assicurarsi il solo credito di quanto speso, è importante che nel contratto di appalto lei risulti come committente. Questa è una condizione necessaria, ma non necessariamente sufficiente perché bisognerebbe affianncarvi una scrittura privata con cui sua moglie si impegna a restituirle l'investimento.
Mi contatti, sono davvero troppi gli aspetti da tenere in considerazione per poterle rispondere nel breve spazio di un commento.
Cordiali saluti
Avv. Duilio Cuoci

Avvocato Duilio Cuoci Avvocato a Viareggio

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