Abbandono del tetto coniugale e separazione consensuale

Inviata da daniel guerinoni. 8 mar 2016 Separazione consensuale

Buongiorno,
mia moglie dopo un litigio ha abbandonato il tetto coniugale, questo da un mese e non vuole più tornare a stare con me. Io ho chiesto a lei la separazione consensuale e lei è daccordo. L'unico problema è che lei vorrebbe aspettare il 12 luglio 2016 per avere la cittadinanza italiana. Io sono daccordo. Premetto che non abbiamo figli e la casa è di proprietà di mio nonno. Faccio bene secondo voi ad acconsentire alla sua richiesta? Rischio di perdere dei diritti in questi mesi che passeranno? grazie

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Gent.le sig.Daniel Guerinoni,
se vi è un accordo tra di voi e siete entrambi orientati per una separazione consensuale il trascorrere di questi mesi non comporterà nessuna “perdita di diritti” da parte sua.
Mi sento però di evidenziarle come l'abbandono del tetto coniugale, posto in essere da sua moglie dopo il litigio di cui riferisce, può costituire un valido motivo per chiedere l'addebito della separazione a carico di Sua moglie, addebito che può essere richiesto però sono nell’ambito di una separazione giudiziale, con la conseguenza che verrebbe meno per la stessa il diritto a richiedere il mantenimento ed ogni diritto successoro nei suoi confronti.
A disposizione per ulteriori chiarimenti, cordiali saluti
Avv. F.C.

Studio Legale Avv. Cavallaro Avvocato a Roma

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Gentilissimo Sig. Guerinoni, anche a me pare che Lei non avrà problema ad attendere sino a luglio di quest'anno per la separazione consensuale.
Se desiderasse maggiori chiarimenti sono a Sua disposizione
Avv.Antonio Cesarini Bergamo

Avv. Antonio Cesarini Avvocato a Bergamo

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Premesso che l'abbandono del tetto coniugale non c'è più, bensì solo il venir meno dei diritti e doveri tra marito e moglie e la violazione del dovere di non lasciare l'abitazione senza una motivazione valida (ad es. minacce, lesione etc), non vedo grandi difficoltà ad avviare la separazione consensuale dopo il 12 luglio. Maggiormente se siete entrambi d'accordo. Sul fatto che non vi sono figli è una circostanza vantaggiosa. L'importante è che siate d'accordo su tutti gli aspetti personali e soprattutto patrimoniali. Lei non pare rischi di perdere diritti. Circa la casa, visto che non vi sono figli, non sussiste un problema di assegnazione.

Avv. Aristotele Biasino Avvocato a Barletta

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Egregio Signor Daniel,
certamente se attende luglio e le cose stanno come scritto nella Sua richiesta, non ci sono problemi in ordine all'eventuale perdita di diritti, tuttavia sarebbe necessario sapere se siete in comunione o separazione dei beni perché se il regime patrimoniale della Vostra famiglia è quello della comunione dei beni ritengo che, per evitare eventuali problemi economici dovuti a debiti che la signora possa contrarre nel frattempo o all'abuso da parte della stessa di somme in deposito sul c/c comune, Le converrebbe anticipare la data della separazione.
A Sua disposizione per ogni eventuale chiarimento Le porgo i migliori saluti.

Avv. Maria Franzetta

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Gentile Daniel,
aspettare fino al 12 luglio per introdurre una domanda di separazione consensuale risulta una decisione improntata sulla scelta di dividersi in modo da evitare particolari attacchi e in modo concordato.
Se le condizioni della separazione consensuale a lei stanno bene e non ci saranno ripensamenti futuri in ordine alla natura e alle caratteristiche delle stesse lei non subirà alcun pregiudizio cosa che può avvenire solo nel caso in cui lei volesse rivendicare dei diritti che non vengono considerati nell'ambito della composizione della separazione.
Nei mesi che passeranno non subirà alcuna perdita a meno che ci sia una situazione reddittuale in base alla quale sua moglie sarebbe tenuta a versarle un assegno di mantenimento.
Avv. Marina Ligrani

Avv. Matrimonialista MARINA LIGRANI Avvocato a Potenza

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Gentile utente,
ritengo che aspettare luglio 2016 non comporti per Lei la perdita di alcun diritto.
Cordiali saluti

Avv. Emanuela Costa
Venezia

Studio Legale Avvocato Emanuela Costa Avvocato a Spinea

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Ritengo che l'acquisizione della cittadinanza da parte di sua moglie non le faccia perdere "diritti" in caso di separazione.
Saluti cordiali
Avv. Sandra Macis
Cagliari

Avv. Sandra Macis Avvocato a Cagliari

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Buongiorno Signor Guerinoni.
Se siete d'accordo per una separazione consensuale e per le condizioni di separazione (chi continuerà a vivere nella casa del nonno ed eventuale assegno di mantenimento, nonché circa la sorte di eventuali conti correnti cointestati, veicoli in comproprietà etc.) non dovrebbero esserci problemi e/o ripercussioni di sorta.
Se, invece, non vi sono ancora accordi sulle modalità di separazione Le consiglio di verificare le condizioni alle quali Sua moglie intende separarsi ed agire di conseguenza.
Resto a disposizione per ogni ulteriore necessità e/o chiarimento ed invio distinti saluti.
Avv. Stab. (Abogado) Rossana Delbarba

Anonimo-155490 Avvocato a Brescia

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Egr. sig. Guerinoni,l'abbandono del tetto coniugale costituisce una violazione del dovere di convivenza e come tale è un valido motivo per chiedere l'addebito della separazione a carico di Sua moglie. L'addebito della separazione fa sì che Sua moglie perda il diritto al mantenimento (qualora ve ne siano i presupposti) ed i diritti successori nei Suoi confronti (Sua moglie, perde, cioè il diritto ad ereditare i Suoi beni). L'addebito della separazione può essere chiesto soltanto nell'ambito di una separazione giudiziale. Se, invece, scegliete, come mi pare di aver inteso, per la separazione consensuale non è possibile chiedere l'addebito.
Accettare che Sua moglie si trasferisca fuori casa può essere svantaggioso per Lei, in quanto Le impedisce di poter chiedere l'addebito della separazione in un'eventuale causa.
Occorre in ogni caso valutare quali siano le Vostre condizioni economiche e se vi sia una differenza tra iredditi di Voi coniugi, che consenta a Sua moglie di poter chiedere un assegno di mantenimento.
Per quanto riguarda la casa, se non ci sono figli, Sua moglie non ha il diritto di rimanere e neppure può chiedere che l'immobile venga assegnato a Lei. Quindi, Lei non rischia di perdere la possibilità di continuare ad utilizzare l'immobile.
Il mio consiglio è di rivolgersi ad un legale esperto di diritto di famiglia che, esaminando nel dettaglio la Sua condizione economica e quella di Sua moglie, possa darLe indicazioni più precise e specifiche per la Sua situazione. Cordiali saluti

Studio legale Avvocato Barbara D'Angelo Avvocato a Bologna

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