La Corte Costituzionale dichiara illegittimo il divieto di fecondazione eterologa

La fecondazione eterologa prevede l’utilizzo di spermatozoi o ovuli provenienti da donatori esterni alla coppia.

15 LUG 2014 · Tempo di lettura: min.
La Corte Costituzionale dichiara illegittimo il divieto di fecondazione eterologa

È una sentenza storica quella del 9 aprile di quest'anno, poi confermata il passato 10 giugno: la Corte Costituzionale ha dichiarato l'illegittimità costituzionale del divieto di fecondazione eterologa medicalmente assistita. La sentenza n. 162, infatti, rende illegittimi gli articoli 4, comma 3, 9, commi 1 e 3 e 12, comma 1, della Legge 19 febbraio 2004, 40.

La decisione della Consulta si deve all'incompatibilità fra questi articoli e i principi fondamentali della Carta Costituzionale: “la scelta della coppia di diventare genitori e di formare una famiglia che abbia anche dei figli costituisce espressione della fondamentale e generale libertà di autodeterminarsi, libertà che, come questa Corte ha affermato, sia pure ad altri fini ed in un ambito diverso, è riconducibile agli artt. 2, 3 e 31 Cost., poiché concerne la sfera privata e familiare". A questi articoli si aggiunge anche il 32 Cost. che riguarda la tutela della salute.

Cos'è la fecondazione eterologa?

Negli ultimi decenni si è sentito spesso parlare di fecondazione assistita e delle relative tecniche. Ne sono scaturiti dibattiti accesi e una forte opposizione legata ai temi bioetici, fino a sfociare nella Legge 19 febbraio 2004 n. 40. Uno spiraglio di luce si riaprì con i quattro referendum abrogativi del 2005 che però non raggiunsero il quorum.

La fecondazione eterologa prevede l'utilizzo di spermatozoi o ovuli provenienti da donatori esterni alla coppia. Al contrario, nella fecondazione omologa, seme e ovociti sono entrambi dei genitori. Questa differenza provoca una forte resistenza nei confronti della fecondazione eterologa in cui i genitori biologici sono diversi dai genitori che realmente cresceranno il bambino, che avrà ovviamente un patrimonio genetico differente.

Il vuoto normativo

La decisione della Corte Costituzionale ha aperto un dibattito sull'esistenza o meno di un vuoto normativo, ossia una mancanza di leggi che regolino l'applicazione della fecondazione eterologa. "Esistono già tutte le norme applicabili per praticare questa tecnica in Italia" è stata la risposta della Consulta, in quanto sia la stessa legge 40/2004 che i decreti legislativi 191/2007 e 16/2010 coprono questo tema.

Tuttavia la Corte Costituzionale ricorda che: “l'illegittimità del divieto in esame, opera esclusivamente in riferimento al caso in cui sia stata accertata l'esistenza di una patologia che sia causa irreversibile di sterilità o infertilità assolute". Dunque la fecondazione eterologa è da prendere in considerazione “qualora non vi siano altri metodi terapeutici efficaci per rimuovere le cause di sterilità o infertilità e sia stato accertato il carattere assoluto delle stesse, dovendo siffatte circostanze essere documentate da atto medico".

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