Il decreto ingiuntivo ai condomini morosi

Ora sarà più facile, per l'amministratore di condominio, oltreché obbligatorio, procedere nei confronti dei condomini morosi.

14 NOV 2016 · Tempo di lettura: min.
Il decreto ingiuntivo ai condomini morosi

La nuova riforma del condominio, introdotta con la legge numero 220/2012, ha ampliato i poteri dell'amministratore di condominio nei confronti dei condomini morosi.

Questa legge ha stabilito che l'amministratore è obbligato ad agire nei confronti del condomino moroso, entro sei mesi dalla chiusura dell'esercizio, pena la revoca del mandato.

La procedura prevede che l'amministratore agisca contro il condomino moroso attraverso un ricorso per decreto ingiuntivo, anche senza preventiva messa in mora, così come sancito anche dalla Corte di Cassazione, con la sentenza numero 9181/2013.

Per condomino si intende il proprietario dell'appartamento e non l'inquilino, pertanto l'azione, nel caso di un appartamento dato in locazione, non andrà rivolta al conduttore ma al locatore.

In materia condominiale, il decreto ingiuntivo può avere efficacia immediatamente esecutiva, in base a quanto stabilito dall'art. 63 disp. att. c.c., non sarà necessario, quindi, attendere i consueti 40 giorni, per dare esecuzione al provvedimento.

Il decreto ingiuntivo, una volta emesso, deve essere notificato entro 60 giorni pena l'inefficacia dello stesso.

Il debitore, se ritiene la pretesa infondata, può proporre opposizione, entro quaranta giorni dalla notifica, davanti all'ufficio giudiziario al quale appartiene il giudice che ha emesso il decreto.

L'opposizione si propone con atto di citazione e il procedimento si svolgerà in base alle norme ordinarie.

Scritto da

Studio Legale Durgoni

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